Il Museo della scuola e dell’educazione popolare dell’Università degli Studi del Molise (MuSEP)

di Valeria Viola (Università degli Studi del Molise)

Il MuSEP nasce nel 2013 come emanazione del Centro di documentazione e ricerca sulla Storia delle Istituzioni scolastiche, del Libro Scolastico e della Letteratura per l’Infanzia (Ce.S.I.S.) dell’Università degli Studi del Molise[1] Esso rappresenta l’esito finale e l’evoluzione in forma permanente della mostra storico-documentaria dal titolo “L’Italia a scuola. 150 anni tra storia e memorie” allestita presso la biblioteca d’ateneo nel 2012 per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Al tempo, al gruppo di ricerca molisano la scelta di sviluppare il tema attraverso un percorso espositivo parve un’occasione irrinunciabile per diversi motivi. Da una parte, per la disponibilità di un ampio repertorio di documenti e di una significativa collezione di oggetti di tema storico–scolastico, recuperati nel corso degli anni presso istituti scolastici in disuso del territorio regionale, mediante gli acquisti nei mercatini e in rete, e le donazioni da parte di privati cittadini; dall’altra, perché l’organizzazione di una mostra offriva la possibilità di cimentarsi nel campo della musealizzazione dell’educazione, in linea con le esperienze condotte fino ad allora in soprattutto in Spagna e in Italia. Il successo dell’iniziativa gettò le basi per la costituzione del primo museo della scuola della regione. Lungo i 140 mq del piano terra Residenza Universitaria di Campobasso fu allestito un percorso museale articolato in cinque sezioni che illustrano la storia della scuola nella dimensione nazionale e locale dall’Unità d’Italia ai giorni nostri: tre approfondiscono il periodo compreso dal 1861 all’età repubblicana; le rimanenti si focalizzano sull’aspetto materiale della scuola e dei suoi protagonisti tramite l’esposizione di oggetti quali i diari scolastici, le cronache e le testimonianze raccolte su supporti audio-video.

La missione del MuSEP, al pari degli altri del suo genere, non si esaurisce in una mera esposizione di beni ma, ispirandosi alle suggestioni dell’ecomuseo e della museologia critica, si propone come un punto di raccordo tra conservazione, formazione, ricerca e disseminazione dei risultati a servizio della collettività in un rapporto di scambio, soddisfacendo le esigenze dettate dalla pratica delle terza missione richiesta agli atenei. Il MuSEP, infatti, coopera con i percorsi formativi universitari di Scienze della Formazione Primaria, Lettere e Beni culturali e Letteratura e Storia dell’Arte mettendo a disposizione dei primi uno spazio per approfondire la formazione storica e didattica degli insegnanti e della storia della scuola in generale, mentre ai secondi garantendo un contatto diretto con il patrimonio storico-educativo all’interno del più ampio concetto di patrimonio culturale. Il museo è aperto anche alle scuole del territorio con un’offerta formativa che spazia dai laboratori ludico-didattici alla partecipazione di progetti di educazione al patrimonio scolastico. Inoltre, si propone anche come luogo di divulgazione attraverso eventi come presentazioni di libri per l’infanzia e seminari di studio di livello nazionale e internazionale rivolti agli studiosi di settore storio-scolastico. Al momento, a causa dell’emergenza sanitaria, il MuSEP è visitabile sulle pagine dedicate dei canali social Facebook e Instagram.

[1] La struttura di ricerca sorta in seno alla cattedra di Storia della scuola e delle istituzioni educative, si avvale della collaborazione di un gruppo di ricerca qualificato. Oltre al direttore, Alberto Barausse, titolare dell’insegnamento, vi operano Rossella Andreassi, come funzionaria responsabile, Michela D’Alessio, ricercatrice dell’Università della Basilicata, Valeria Viola, Valeria Miceli, Florindo Palladino, dottori di ricerca e insegnanti delle scuole dell’infanzia e primaria e docenti a contratto presso l’Università del Molise.

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